La cara vecchia email ha visto l’avvento di internet, dei pc, dei forum, degli SMS, degli smartphone, dei social network, delle chat, delle app. Roba da giurassico della comunicazione digitale. Eppure rappresenta ancora oggi uno degli strumenti più utilizzati nel marketing. Costi di invio relativamente bassi, misurabilità e riscontri immediati, rapporti diretti e duraturi: questi alcuni dei vantaggi dell’email marketing.
Il primo invio di un’email commerciale si fa risalire al 1978. È chiaro che in tutti questi anni di onorato servizio il modo di utilizzare l’email da parte delle aziende si è evoluto nel tempo. Per cui siamo scuri di sapere che cosa si intende per email marketing e quale sia il suo potenziale oggi?
Contenuti
Cos’è l’email marketing
L’email marketing è il processo di interazione con clienti potenziali ed effettivi attraverso l’email, canale che consente di instaurare un rapporto diretto e continuativo di tipo uno a uno.
Sebbene l’obiettivo di tutto ciò che accostiamo alla parola marketing sia di tipo commerciale, l’email marketing non deve limitarsi all’invio di offerte stagionali, codici sconto, promozioni e alla continua vendita di prodotti e servizi, né tanto meno all’invio di aggiornamenti autoreferenziali come l’ultima fiera a cui hai partecipato, il giornale che ti ha citato in un articolo, o i contratti che hai ottenuto nell’ultimo mese.
Tutto questo non ti aiuta ad ottenere i risultati sperati se non c’è prima un processo di fidelizzazione. Processo che passa per il dimostrarti autorevole e in grado di risolvere i bisogni specifici del tuo pubblico. In una frase: bisogna offrire valore. In pratica, se vogliamo dirla ancora più semplice, bisogna essere utili. Solo in questo modo l’email marketing contribuisce ad incrementare le conversioni e le entrate.
Un canale più vivo che mai
Come il blog ed altri malcapitati di turno, anche l’email è un canale che è stato dato per morto più volte. Tuttavia, nonostante le repentine evoluzioni del settore digitale, i dati dimostrano che l’email è più viva che mai!
Secondo Statista l’email è ancora parte integrante della vita quotidiana online. Nel 2020, il numero di utenti globali di posta elettronica ammontava a 4 miliardi e si prevede una crescita a 4,6 miliardi di utenti nel 2025.
Inoltre, l’email risulta essere lo strumento con il miglior ritorno sull’investimento (ROI). Secondo un’indagine condotta da Litmus, per ogni dollaro investito nell’email marketing se ne guadagnano 36$. E non sembra esserci molta variazione a seconda del mercato di riferimento:
- Media, editoria, eventi, sport e intrattenimento: 32$ guadagnati per 1$ speso;
- Software e tecnologia: 36$ guadagnati per 1$ speso;
- Marketing, pubbliche relazioni e agenzie pubblicitarie: 42$ guadagnati per 1$ speso;
- Commercio al dettaglio, e-commerce e beni di consumo: 45$ guadagnati per 1$ speso.
A cosa serve l’email marketing
Sicuramente i marketers che hanno partecipato a questa indagine non si sono improvvisati, ma hanno certamente puntato sul processo di cui ti parlavo prima, riuscendo così a guidare i loro contatti in un percorso che li ha fatti arrivare, passo dopo passo, al loro obiettivo principale (la vendita) e oltre (recensioni, passaparola, nuovi acquisti, ecc.).
L’email marketing si rivela infatti un ottimo strumento per l’inbound marketing, pertanto funziona se inserito all’interno di un funnel di vendita.
Di cosa parliamo? Parliamo di strategia!
L’inbound marketing è una metodologia di marketing digitale focalizzata sull’attirare persone interessate in modo naturale, attraverso la creazione di contenuti di qualità e, nello stesso modo, accompagnarle lungo un percorso fatto di diversi passaggi: dal prendere confidenza con il brand a diventarne fedele sostenitore, passando per la fase di considerazione e interazione e la fase di acquisto.
Lo scopo dell’email marketing è posizionarci nella mente dei nostri contatti come la migliore opzione per soddisfare un loro bisogno specifico, stimolandoli un poco alla volta a passare alla fase successiva.
Ovviamente ogni settore è diverso e questo percorso può variare a seconda del mercato. Ci sono prodotti per cui l’acquisto viene fatto in modo impulsivo e il percorso è ovviamente più corto, in altri casi le decisioni sono più ponderate e il percorso si fa più lungo. In ogni caso, l’email marketing è utile per coltivare i nostri contatti, nutrendoli e deliziandoli con contenuti ad hoc.
Parola d’ordine: personalizzazione
Un altro motivo per cui l’email marketing è più vivo che mai è l’apice tecnologico in cui si trova. Ogni fase del percorso d’acquisto è diversa e richiede degli stimoli e dei messaggi differenti. Gli strumenti che abbiamo a disposizione oggi ci consentono di segmentare i nostri contatti e automatizzare i flussi di email a seconda delle azioni che compiono, in una parola: personalizzazione!
La relazione diretta con i clienti, sia potenziali che effettivi, non è mai stata così personalizzata come è possibile fare ora. Ecco perché insieme all’email marketing sentiamo sempre più spesso parlare di email autoamation, ossia la gestione delle campagne email attraverso automatismi impostati con l’ausilio di appositi software.
Un potenziale da sbloccare
Arrivati fin qui hai capito che quando parliamo di email marketing non parliamo solo della classica newsletter mandata in massa a tutti i contatti con la solita sintesi degli ultimi noiosissimi avvenimenti della settimana, né della solita lettera di vendita molesta e aggressiva che nessuno ha richiesto.
L’email marketing ha il potenziale di farti raggiungere i tuoi obiettivi di business grazie al rapporto esclusivo che ti permette di instaurare con ciascuna delle persone interessate alla tua attività. Ma ciò richiede un grande lavoro, dato che è importante:
- trovare il modo giusto di costruire la tua lista contatti;
- capire quali sono i contenuti più utili al tuo target, trovando il giusto equilibrio tra intento informativo ed educativo e intento commerciale;
- capire quali sono i messaggi chiave e lo stile più adatti;
- definire dei flussi logici e coerenti;
- monitorare i risultati ed attuare i correttivi necessari.
Insomma, come in ogni approccio strategico, serve analisi e pianificazione.
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